Consegna Borse di Studio 2018

La FONDAZIONE MAZZATINTI consegna le borse di Studio Leonardi e Vispi
dopo un bellissimo intervento del prof. MARCO GENZOLINI sul tema “PENSIERO E AFFETTIVITA'”

BORSE DI STUDIO LEONARDI A.S. 2017/2018

 

I° TRANCE BIENNIO
SCAGLIETTI CLAUDIO       MITI CAMILLA       MORELLI LUCA

II° TRANCE BIENNIO
COLUMBU MARIANNA               PIEROTTI VALENTINA    GHIRELLI FEDERICO

I° TRANCE TRIENNIO
SCAGLIETTI MARCO      PASCOLINI PIETRO       VOLPI GIORGIA

II° TRANCE TRIENNIO
GIGLIO CHIARA          DINI SARA             VALENTINI SOFIA

III° TRANCE TRIENNIO

BELLUCCI MARIA CHIARA       PIEROTTI CHIARA                                   SPOGLI CHIARA

BORSE DI STUDIO G. VISPI  A.S. 2017/2018

 

I° TRANCE

MANUCCI DIEGO

II° TRANCE

MARCHI GIORGIA

III° TRANCE

 SANNIPOLI DANIELE

 

 

BORSE DI STUDIO GIULIANELLI – PINNA

BORSA DI STUDIO PROF.SSA CHIARA GIULIANELLI

1) La Fondazione Giuseppe Mazzatinti bandisce, per l’anno 2018, un concorso per due borse di studio del valore di Euro 500,00 ciascuna, dedicate alla memoria di Chiara Giulianelli, avvalendosi di una donazione in denaro messa a disposizione dai familiari. Lo scopo delle borse è di promuovere lo studio della Storia, da Chiara studiata ed insegnata con passione e considerata strumento essenziale per comprendere il presente e costruire il futuro;

2) Possono concorrere all’assegnazione delle borse le studentesse e gli studenti liceali  dell’indirizzo classico dell’ I.I.S. Giuseppe Mazzatinti, che abbiano superato l’Esame di Stato 2017 con votazione non inferiore a. 90/100 nel triennio precedente meritato una valutazione finale, nelle discipline storico-filosofiche, non inferiore a 8/10 e siano iscritti al primo anno di un Corso di Laurea presso Università Italiane che presenta nel piano di studi  discipline storiche. I concorrenti dovranno aver mostrato un reale interesse per la Storia, documentato da  un lavoro di ricerca originale sulla storia locale nel periodo medioevale. L’ estensione testuale dovrà essere contenuta tra le 5 e le 10 cartelle eventualmente integrabile con foto, grafici, ecc..;

3) Gli interessati potranno partecipare alla selezione mediante la compilazione autografa di una apposita scheda e l’autocertificazione dei voti riportati. La scheda sarà disponibile on-line sul sito della Fondazione (www.fondazionemazzatinti.org) e dovrà essere inviata via e-mail all’indirizzo fondazione@fondazionemazzatinti.org entro il 30 giugno 2018.

IL PRESIDENTE

Gianfranco Cesarini

Gubbio, 15/01/2018

Per informazioni:

Dott.ssa Anna Maria Monacelli , cell. 3386674780, a.monacelli@fondazionemazzatinti.org ,

Silvana Casagrande, cell.  3402711958 , fondazione@fondazionemazzatinti.org

SALVA SCHEDA per la domanda BORSA DI STUDIO PROF.SSA CHIARA GIULIANELLI (doc)

 

BORSA DI STUDIO PROF. GENNARO PINNA

1) La Fondazione Giuseppe Mazzatinti bandisce, per l’anno 2018, un concorso per due borse di studio dedicate alla memoria del prof. Gennaro Pinna, esemplare educatore e Preside per diversi lustri del Liceo Ginnasio “Mazzatinti” di Gubbio, avvalendosi di una donazione in denaro messa a disposizione dai rispettivi familiari;

2) Possono concorrere all’assegnazione delle borse le studentesse e gli studenti liceali (indirizzo classico) dell’I.I.S. Giuseppe Mazzatinti, che abbiano superato l’Esame di Stato 2017 con votazione non inferiore a 90/100, abbiano nel triennio precedente meritato una valutazione finale, nelle discipline storico-filosofiche, non inferiore a 8/10 e siano iscritti al primo anno di un Corso di Laurea presso Università Italiane;

3) Gli interessati potranno partecipare alla selezione mediante la compilazione autografa di una apposita scheda e l’autocertificazione dei voti riportati. La scheda sarà disponibile on-line sul sito della Fondazione (www.fondazionemazzatinti.org) e dovrà essere inviata via e-mail all’indirizzo fondazione@fondazionemazzatinti.org entro il 19 febbraio 2018;

4) Le borse avranno un importo di  € 500,00 (cinquecento,00).

IL PRESIDENTE

Gianfranco Cesarini

Gubbio, 15/01/2018

Per informazioni:

Dott.ssa Anna Maria Monacelli , cell. 3386674780, a.monacelli@fondazionemazzatinti.org ,

Silvana Casagrande, cell.  3402711958 , fondazione@fondazionemazzatinti.org

SALVA SCHEDA per la domanda BORSA DI STUDIO PROF. GENNARO PINNA (doc)

Ricordiamo EVELINO LEONARDI

“RICORDIAMO EVELINO LEONARDI” E PRESENTAZIONE NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO “L’UNITA’ DELLA NATURA” – SABATO 9 DICEMBRE 2017

In occasione della nuova edizione del libro “L’Unità della Natura” (prima edizione 1933) ad opera di Sismondi Editore di Francesco Pilon, si terrà l’evento commemorativo della figura di Evelino Leonardi (Gubbio 1871 – Gaeta 1938), medico, scrittore, umanista che fu al suo tempo considerato uno scienziato poliedrico. L’evento “Ricordiamo Evelino Leonardi”, patrocinato dal Comune di Gubbio, si  svolgerà Sabato 9 Dicembre secondo il seguente programma:

ore 15.00 presso il Cimitero Monumentale di Gubbio avrà luogo un momento di raccoglimento presso il monumento funerario del Leonardi;

ore 16.00 nella Residenza Comunale di Gubbio, Sala degli Stemmi, alla presenza del Sindaco Professor Filippo Mario Stirati, verrà ricordata la persona e l’opera di Evelino Leonardi.

BORSE DI STUDIO 2017

LA  FONDAZIONE “Giuseppe Mazzatinti” BANDISCE per l’anno scolastico 2017/2018 le seguenti BORSE DI STUDIO:

“GAETANO LEONARDI
in memoria del S.Ten. dr. GAETANO LEONARDI (ex studente del Regio Ginnasio di Gubbio) eroicamente caduto nella guerra 1915/18, un concorso per titoli per l’assegnazione di n. 6 borse  di studio “G. Leonardi”
GIUSEPPE VISPI
in memoria di GIUSEPPE VISPI fu Roberto, un concorso per titoli per l’assegnazione di n. 2 borse di studio
“ROBERTO VISPI
in memoria di ROBERTO VISPI fu Giulio un concorso per titoli per l’assegnazione di n. 2 borse di studio

I concorrenti alla borse di studio dovranno presentare entro il  14 dicembre 2017 i seguenti documenti:

1)   domanda in carta semplice su modulo predisposto dalla Fondazione disponibile presso la portineria dell’I. I. S. “G. Mazzatinti”

2)   fotocopia dei modelli  CUD e/o 730 e/o UNICO/2017

3)  Documento che attesti il requisito del profitto come richiesto per la borsa di studio a cui    concorrono.

4)   stato di famiglia in data non anteriore ai tre mesi dalla data di presentazione della domanda (o autocertificazione)

I  vincitori dell’anno scolastico precedente oltre alla domanda dovranno presentare:

1)  domanda in carta semplice su modulo predisposto dalla Fondazione disponibile presso la portineria dell’Istituto.

2)  fotocopia dei mod. CUD e/o 730 e/o UNICO i cui termini di presentazione sono scaduti alla suddetta data del 14 dicembre

3)  Documento che attesti il mantenimento del requisito del profitto come richiesto per la borsa di studio a cui concorrono.

4)  stato di famiglia in data non anteriore ai tre mesi dalla data di presentazione della domanda (o autocertificazione)

L’ incompletezza o l’infedeltà della documentazione  presentata o il ritardo della presentazione di esso o di parte  di essa  determinano automaticamente l’esclusione dalla partecipazione alla borsa di Studio.

Le Borse di studio saranno corrisposte con le modalità  e nei termini previsti dal nuovo regolamento approvato dal Consiglio d’Indirizzo della FONDAZIONE “G. Mazzatinti”.

La presentazione della domanda comporta  la piena e integrale accettazione di tutte le disposizioni, nessuna esclusa, contenute nel citato Regolamento e nel presente Bando di concorso.

(estratto del bando)

Salva tutti i documenti: I__borse_di_studio (ZIP) – bando 2017 – domanda G. Vispi arch. e ing. edile e universitàdomanda roberto vispidomanda Leonardi

PROGETTO 2017-18

BANDO PROGETTO 2017-18

IL PATRIMONIO NATURALISTICO DEL PROPRIO CONTESTO AMBIENTALE DI APPARTENENZA: INSEDIAMENTI, ARCHITETTURE, PERMANENZE E TRASFORMAZIONI.

NOTE INFORMATIVO/FORMATIVE E MOTIVAZIONALI PER LE SCUOLE  ADERENTI

Nel Bando, alla voce “aspetti organizzativi”, come ogni anno, viene citato il contributo della Fondazione Mazzatinti di Gubbio, storico ente sostenitore del Club per l’UNESCO di Perugia-Gubbio, con cui ha condiviso e condivide, sull’impronta di affinità elettive, anche statutarie, iniziative varie: tutte con una forte connotazione culturale, riconducibile alla stessa riforma del terzo settore, come legiferato con delega nel 2016 e normato, con apposito decreto, nel 2017. L’intervento dello scrivente è, quindi, ascrivibile, funzionalmente, al ruolo di presidente sia del Club che della Fondazione, nella sua veste, soprattutto, di organico supporto formativo. In effetti, in un’ottica di partenariato più vasto e significativo, che prevede stabilmente la partecipazione attiva della Fondazione S. Anna di Perugia e dell’USR per l’Umbria, ci preme ribadire come le tematiche, fin qui proposte all’attenzione delle scuole, siano riconducibili alla conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio, nella duplice accezione storico-estetica e naturalistico-ambientale. Nel testo del bando sono indicate, sommariamente, le motivazioni di base che hanno ispirato i contenuti e gli obiettivi formativi da esso proposti all’attenzione dei docenti. A complemento ragionato di queste indicazioni, ma senza la pretesa di esaurire l’argomento, offriamo in questa sede ulteriori spunti di riflessione a sostegno degli scopi di apprendimento e comprensione che lo stesso bando prospetta, in maniera esplicita ed implicita, nella sua dimensione ecologica integrale, cioè umana. Proprio oggi, 20 novembre, fra l’altro, cade la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ivi compresi quelli afferenti la vita in un  mondo non deturpato dalla povertà educativa. Ancora oggi, 20 novembre, si inaugura la Settimana UNESCO per l’Educazione alla Sostenibilità, durante la quale verrà presentato, a Roma, tradotto in italiano, il relativo documento UNESCO (cui si rinvia) con i connessi obiettivi di informazione/formazione. Ecco, intanto, un articolato elenco delle motivazioni e suggestioni educative che, per quanto ci riguarda, ci hanno indotto a questa scelta tematica. Esse sono riconducibili, per così dire, ad una matrice esogena e ad una endogena, rispetto alle scuole intese come laboratori della complessità sociale.

  1. A) Tra quelle esogene, che vogliamo assimilare ad una sorta di segnaletica verticale, per le ascendenze che richiamano, citiamo:

AGENDA 2030

In questo ambito onusiano, l’UNESCO ha scelto, tra i diciassette indicati, come pertinenti alla sua attività, gli obiettivi 4, 5, 10, 11, 14, 16. In particolare l’istruzione di qualità, le città e le comunità sostenibili, la pace, la giustizia e le istituzioni forti, in grado, cioè, di recepire e sostenete comportamenti virtuosi, locali e globali. Si tratta di orientare e diffondere saperi, sensibilità e abilità; promuovere valori, formare competenze, incoraggiare assunzioni di responsabilità. Si tratta di instaurare un legame non effimero con il contesto culturale e territoriale di riferimento, per comprendere e valorizzare le specificità culturali, ambientali economiche e storiche che lo caratterizzano. In questa direzione va, per esempio, l’iniziativa che venerdì 24 novembre sarà dedicata al tema Paesaggio agrario ed identità culturale della fascia olivata Assisi-Spoleto, ideata dai Club per l’UNESCO di Perugia-Gubbio e di Assisi, con la partecipazione del Comune di Assisi e dell’ Università degli Studi di Perugia (Sala della Pinacoteca di Assisi, ore 10.30, relatrice la Prof.ssa Bianca Maria Torquati).

2018: ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE

Si legge nella relativa Decisione 2017/864 (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 20/05/2017) che “… i valori insiti nel patrimonio culturale dell’Europa costituiscono per l’Europa una fonte condivisa di memoria, comprensione, identità, dialogo, coesione e creatività”. Si legge, inoltre, che  il patrimonio culturale è fondamentale “dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. La sua gestione sostenibile rappresenta pertanto una scelta strategica per il ventunesimo secolo”, tenendo conto che “il patrimonio culturale in termini di creazione di valore, di competenze, di occupazione e di qualità della vita è sottovalutato”. Tra gli obiettivi specifici dell’Anno europeo ricordiamo: “incoraggiare approcci al patrimonio culturale incentrati sulle persone, inclusivi, lungimiranti, più integrati, sostenibili e intersettoriali;…sensibilizzare all’importanza del patrimonio culturale europeo tramite l’istruzione e l’apprendimento permanente, concentrandosi in particolare sui bambini, sui giovani, sugli anziani, sulle comunità locali…”.

LA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO (20/10/2000)

All’articolo 1 si legge: “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, cosi come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. A seguire vengono specificati i significati di: politica del paesaggio, obiettivo di qualità paesaggistica, salvaguardia dei paesaggi, gestione dei paesaggi, pianificazione dei paesaggi. Interessante per noi è l’art. 6, dedicato alle “misure specifiche”, tra sensibilizzazione, formazione/educazione, individuazione/valutazione “per una migliore conoscenza dei propri paesaggi, analizzarne le caratteristiche, le dinamiche e le pressioni che li modificano”.

COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Nel capitolo X del “Compendio”, intitolato Salvaguardare l’ambiente, si legge: “ l’uomo non deve dimenticare che la sua capacità di trasformare e .in un certo senso, di creare il  mondo col proprio lavoro.. si volge sempre sulla base della prima originaria donazione divina delle cose, per cui l’uomo non deve disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà, come se essa non avesse una propria forma ed una destinazione anteriore datale da Dio, che l’uomo può, sì sviluppare, ma non deve tradire”. Per governare la natura e non tiranneggiarla, occorre un sano discernimento conoscitivo. Con esso sarà possibile anche affrontare eventuali crisi nel rapporto tra uomo ed ambiente, per una comune responsabilità, in quanto l’ambiente è un bene collettivo, che richiede non avidità e improvvisazione, ma tutela e condivisione a servizio della persona e di nuovi stili di vita.

  1. B) Alla matrice endogena, ovvero ad una sorta di segnaletica orizzontale del nostro percorso informativo/formativo/motivazionale, vogliamo ricondurre:

COSTRUTTO DI “BENE CULTURALE”

Esso non esprime solo un valore patrimoniale da salvaguardare e capitalizzare. Tale costrutto è anche un paradigma ermeneutico nuovo o innovativo nella cultura, nella scienza, nell’educazione, nella comunicazione: si presenta, cioè, come bene relazionale. Economia civile ed economia della cultura, scienze dell’educazione e scienze sociali, scienze naturali e scienze artistiche, cioè una visione interdisciplinare, tra competenze professionali, interazioni sociali e relazioni interpersonali ci può aiutare a non disumanizzare la natura e a non denaturalizzare la persona. Occorre un recupero del significato delle relazioni che legano ciascuna persona alla natura, ivi comprese le persone di minore età. Questa è una sfida culturale, come si legge alla voce Ecologia del Dizionario di Economia civile (ed. Città Nuova). Una sfida educativa che può essere articolata su più livelli: sul piano della presenza storica sul territorio, tra tradizione (anche preindustriale) e nuove frontiere vitali; sul piano degli atteggiamenti pratici quali gli stili di vita, dove le scelte del singolo s’intrecciano con la vita sociale, fino a toccare il livello delle istituzioni pubbliche; sul piano della fede religiosa, in cui credenza e rispetto del prossimo, alimentano valori umani e cosmici; sul piano del pensiero che, in una “testa ben fatta”, si dimostri adeguato al rapporto tra natura e cultura, un rapporto inteso come totalità del mondo fisico, includente anche gli esseri umani, la loro storia spesso travagliata.

 

DIRITTO IRRINUNCIABILE AL DISCERNIMENTO

Tra i diritti umani, in particolare delle persone di minore età, quello al discernimento conoscitivo e responsabile applicato ai contesti ambientali che ci ospitano, stabilmente o meno, è di primaria importanza. Ad esso fanno da corollario il diritto all’identità e al potere di crescita. Nel nostro secolo, attraverso il discernimento conoscitivo e le sue acquisizioni, nella scuola e nella famiglia, nell’associazionismo e nel gruppo dei pari, possiamo renderci conto, in generale, di competenze sociali da migliorare e criteri valutativi da affinare. L’aspetto identitario, non avulso dagli ambienti naturali di riferimento, dalla loro connotazione dinamica, dovrà favorire un’appartenenza consapevole e critica, in un’ottica intergenerazionale e interculturale. Il diritto, infine, al cosiddetto potere di crescita, comporta una pratica valutativa capace di incidere relazionalmente, in rapporto all’età e ai ruoli, sui contesti ambientali in senso lato. “Scoprire” questi diritti anche in funzione ecologica, locale e globale, significa avvicinare e comprendere, tra insediamenti e trasformazioni, il patrimonio che dobbiamo, fin da piccoli, riconoscere, custodire e valorizzare (Cfr: M. Flores, Storia dei diritti umani, il Mulino).

I PILASTRI DELL’EDUCAZIONE NEL XXI SECOLO

Permanenze e mutamenti facenti parte integrante del nostro contesto ambientale richiedono un’educazione per tutta la vita. L’educazione deve, per così dire, offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso, mutevole interdipendente, in perenne agitazione e la bussola che consenta agli individui di trovare la propria rotta. Imparare a conoscere, cioè acquisire gli strumenti della comprensione; imparare a fare, in modo tale da essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente, anche naturale; imparare a vivere insieme, in modo tale da partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività umane, specie in quelle di frontiera tra ciò che è e non è ancora; imparare ad essere, secondo linee evolutive essenziali che derivano dai tre precedenti. Sono quattro percorsi cognitivi ed esperienziali che hanno molti punti di contatto, d’incrocio e di scambio che il nostro tema vorrebbe promuovere sinergicamente (Cfr: J. Delors, Nell’educazione un tesoro, Armando).

TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ NEL PAESAGGIO UMBRO

“Anche osservando gli affreschi dei maestri medievali e rinascimentali possiamo scorgere sugli sfondi paesaggi a noi noti e del tutto familiari. Sono questi i paesaggi agricoli creati dall’uomo che, con grande, faticoso ed intelligente lavoro, ha plasmato da secoli la natura delle colline del Centro Italia e in particolare dell’Umbria”, scriveva Renato Santuari nel suo contributo, “Osservazioni su una trasformazione epocale”, che troviamo nell’opera Architettura e paesaggio rurale in Umbria ( a cura di Melelli-Fatichenti-Sargolini). Come si presenta oggi  il panorama della ruralità nella nostra Regione? Delle periferie urbane che attraversiamo? Perché si presenta come una città-regione? Quali sono i presidi esistenti, strutturali del paesaggio, rurale e non, attorno a noi? Quanto incide la tradizione e la presenza delle istituzioni religiose? Il nostro ambiente come si caratterizza in rapporta ad altri ambienti, vicini e lontani?

A nostro parere, gli otto punti sopra richiamati potrebbero essere declinati come motivazioni cardine e motori esplorativi di una ricerca da adattare, con le opportune scelte metodologiche, ai diversi contesti di apprendimento, individuati, autonomamente, dai docenti delle istituzioni scolastiche aderenti. Il senso della ricerca, calibrato all’interno dell’offerta formativa  di ciascuna scuola, in conclusione, non può prescindere dall’organizzazione del territorio (es.: lo scenario mutevole della campagna, i suoi contatti urbani), dalla sistemazione cui si è pervenuti, dal concetto di “uomo abitante”nel corso del tempo e le sue prospettive.

Gianfranco Cesarini

Perugia 20/11/2017